Gianni Bugno, CPA president from 2010 to 2023 - photo ©SprintCyclingAgency pubblicato il 10/03/2023

 

Gianni Bugno, CPA president from 2010 to 2023 - photo ©SprintCyclingAgency

L'orgoglio di Gianni Bugno per ciò che è diventato il CPA, l'associazione dei corridori

Gianni Bugno ha guidato l'associazione mondiale dei corridori Cyclistes Professionnels Associés dal 2010 e tra una settimana lascerà un sindacato che ha decisamente un peso e una partecipazione maggiore del passato. Dopo tre mandati alla testa del CPA, il due volte campione del mondo passerà il testimone ad un altro presidente in occasione delle prime elezioni online della storia del ciclismo.

«Il sindacato dei corridori è cresciuto tantissimo. Nel 2010 esistevano solo presidente e segretario. Ora l'associazione è ben strutturata e organizzata, contano le associazioni nazionali con il presidente che fa da garante e i singoli corridori, decide la base. Abbiamo un dialogo diretto con il presidente dell'UCI, collaboriamo con le altre istituzioni e componenti del nostro movimento, siamo presenti in commissioni che quando sono stato eletto nemmeno esistevano. Non sono mai stato un presidente che si è imposto: ho democratizzato il movimento e dato voce ai corridori» commenta con orgoglio Bugno.

Con i suoi collaboratori ha tagliato tanti traguardi importanti, a partire dall'ammissione dei rappresentanti dei corridori nei tavoli di lavoro relativi alla sicurezza, ai materiali, alle questioni mediche e antidoping. Conquiste ormai date per assodate, ma che hanno richiesto un lungo lavoro politico e di relazioni, che ha permesso ai corridori di dire la loro sulle decisioni che riguardano il loro mestiere e di influenzare i vertici che gestiscono il movimento. Il CPA sotto la guida di Bugno si è aperto alle donne con il CPA Women e ha promosso la nascita di nuove associazioni nazionalipermettendo a cicliste e ciclisti di avere rappresentanti sempre più vicini a loro. Ha inoltre avanzato proposte per la sicurezza in gara, il protocollo per le condizioni climatiche estreme, dato vita a una piattaforma per la gestione premi conveniente e sicura per gli atleti, ottimizzato il fondo di transizione, ottenuto un aumento del montepremi delle gare e trattato condizioni migliori per l'accordo paritario che regola i rapporti tra corridori e squadre. Ha gestito l'emergenza pandemica, le conseguenze in ambito sportivo della guerra, lottato per garantire il posto di lavoro e il rispetto dei diritti di ogni lavoratore nel mondo del ciclismo.

L'aspetto di cui va più fiero? «La riconoscenza dei corridori - risponde Bugno. - Non è facile fare il presidente. Credo di avere contribuito a dare più dignità al corridore, che oggi ha un miglioramento globale della condizione assistenziale, previdenziale e dello stipendio. Con l'UCI si parla e si dialoga, ci ascoltano perchè senza i corridori non ci sono le gare. Noi siamo gli attori protagonisti. Mi resta l'aver fatto parte del ciclismo da quest'altra parte. Quando sei corridore, non capisci i problemi e stai sempre a criticare, è facile farlo: poi passi di qua, ti confronti con squadre e organizzatori, e capisci il loro punto di vista. Spesso bisogna trovare dei compromessi per il bene di tutto il movimento».

Il nuovo presidente del CPA verrà eletto a Milano il prossimo 17 marzo. Gianni Bugno è fiducioso che il futuro dell'associazione sarà roseo. «Ringrazio tutti coloro che in questi anni hanno prestato servizio per il gruppo. Tanti altri obiettivi sono certo verranno raggiunti da chi mi succederà – assicura Bugno. - Tra i progetti che stiamo portando avanti con Laura Mora, segretario generale dell'associazione, c'è lo sviluppo di un piano per aiutare gli ex corridori a cominciare una nuova carriera una volta terminato il ciclismo e una riforma per migliorare il trattamento dei dati sensibili degli atleti, sempre più utilizzati nel business del ciclismo e dell'Esport. Inoltre vorremmo instaurare una collaborazione tra ex atleti e organizzatori di corse minori che potranno contare sull’esperienza e il know-how dei corridori per migliorare la sicurezza delle loro corse. Lascio al mio successore tanti progetti in cantiere da portare avanti, per i quali servirà lo sforzo di tutte le parti, un dialogo costante e molta diplomazia, che io ho cercato sempre di praticare, sia all’interno che all’esterno dell’associazione, in nome del bene comune. Al nuovo consiglio direttivo auguro buon lavoro e chiedo di proseguire sulla strada intrapresa. Se continuerà ad operare nell'interesse dei corridori, non sbaglierà mai».

 

 

Gianni Bugno's pride in what the CPA, the riders' association, has become


Gianni Bugno has led the world association of cyclists Cyclistes Professionnels Associés since 2010 and in a week's time he will leave a union that definitely has more weight and participation than in the past. After three terms at the head of the CPA, the two-time world champion will pass the baton to another president in the first online election in cycling history.

«The riders' association has grown so much. In 2010 there was only a president and secretary. Now the association is well structured and organised, the decision are taken by the national associations with the president as guarantor and by individual riders, the base decides. We have a direct dialogue with the president of the UCI, we collaborate with the other institutions and components of our movement, we are present in commissions that when I was elected did not even exist. I have never been a president who imposed himself: I democratised the movement and gave the riders a voice» Bugno comments proudly.

With his collaborators, he has achieved many important goals, starting with the admission of riders' representatives in the working tables on safety, materials, medical and anti-doping issues. Conquests that are now taken for granted, but which required a great deal of political work and relations, which allowed the riders to have their say on decisions that affect their profession and to influence the top management of the movement. The CPA under Bugno's leadership opened up to women with the CPA Women and promoted the birth of new national associations, allowing female and male cyclists to have representatives closer to them. It also improved race safety, the protocol for extreme weather conditions, created a platform for convenient and safe prize management for athletes, optimised the transition fund, achieved an increase in the prize money for races and negotiated better conditions for the joint agreement governing relations between riders and teams. He managed the pandemic emergency, the consequences in the sporting sphere of the war, fought to secure jobs and respect the rights of every person who works in cycling.

The aspect he is most proud of? «Riders' appreciation - replies Bugno. - It's not easy being president. I think I have contributed to giving more dignity to the rider, who today has a global improvement in welfare, social security and salary. With the UCI we talk and dialogue, they listen to us because without the riders there are no races. We are the leading actors. Been part of cycling from this side was a valuable experience for me. When you're a rider, you don't understand the problems and you're always criticising, it's easy to do that: then you pass by, you confront the teams and the organisers, and you understand their point of view. You often have to find compromises for the good of the whole movement».

The new CPA president will be elected in Milan on 17 March. Gianni Bugno is confident that the association's future will be bright. «I thank all those who have served the group over the years. Many other goals I am sure will be achieved by the one who will succeed me - assures Bugno. - Among the projects we are pursuing with Laura Mora, general secretary of the association, is the development of a plan to help former riders start a new career once they have finished cycling, and a reform to improve the handling of athletes' sensitive data, which are increasingly used in the business of cycling and esports. We would also like to establish a collaboration between former riders and organisers of smaller races who will be able to rely on the experience and know-how of the athletes to improve the safety of their events. I leave my successor with many projects in the pipeline, for which we will need the effort of all parties, constant dialogue and a lot of diplomacy, which I have always tried to practise, both inside and outside the association, in the name of the common good. I wish the new board well in its work and ask it to continue on the path taken. If the CPA continues to work in the interest of the riders, it will never go wrong».

La fierté de Gianni Bugno pour ce qu'est devenu le CPA, l'association des coureurs

A la tête de l'association mondiale des Cyclistes Professionnels Associés depuis 2010, Gianni Bugno quittera dans une semaine un syndicat qui a définitivement plus de poids et de participation que par le passé. Après trois mandats à la tête du CPA, le double champion du monde passera le relais à un autre président lors de la première élection en ligne de l'histoire du cyclisme.

«Le syndicat des coureurs s'est tellement développé. En 2010, il n'y avait qu'un président et un secrétaire. Aujourd'hui, l'association est bien structurée et organisée, les décisions sont prises par les associations nationales avec le président comme garant et par les coureurs individuels, c'est la base qui décide. Nous avons un dialogue direct avec le président de l'UCI, nous collaborons avec les autres institutions et composantes de notre mouvement, nous sommes présents dans des commissions qui n'existaient pas lorsque j'ai été élu. Je n'ai jamais été un président qui s'est imposé: J'ai démocratisé le mouvement et donné la parole aux coureurs» commente fièrement Bugno.
 
Avec ses collaborateurs, il a atteint de nombreux objectifs importants, à commencer par l'admission de représentants des coureurs dans les tables de travail sur la sécurité, le matériel, les questions médicales et la lutte contre le dopage. Des conquêtes aujourd'hui acquises, mais qui ont nécessité beaucoup de travail politique et de relations, qui ont permis aux coureurs de s'exprimer sur les décisions qui concernent leur profession et d'influencer la direction du mouvement. Le CPA sous la direction de Bugno s'est ouvert aux femmes avec le CPA Women et a favorisé la naissance de nouvelles associations nationales, permettant aux cyclistes féminins et masculins d'avoir des représentants plus proches d'eux. L'association a également obtenus des résultats pour améliorer la sécurité des courses, comme le protocole pour les conditions météorologiques extrêmes, créé une plate-forme pour une gestion pratique et sûre des prix pour les athlètes, optimisé le fonds de transition, obtenu une augmentation des prix des courses et négocié de meilleures conditions pour l'accord paritaire régissant les relations entre les coureurs et les équipes. Il a géré l'urgence de la pandémie, les conséquences de la guerre dans le domaine sportif, s'est battu pour sécuriser les emplois et respecter les droits de ceux qui travaillent dans le cyclisme.
 
L'aspect dont il est le plus fier? «L'appréciation des coureurs, répond Bugno. - Ce n'est pas facile d'être président. Je pense avoir contribué à donner plus de dignité au coureur, qui bénéficie aujourd'hui d'une amélioration globale de son bien-être, de sa sécurité sociale et de son salaire. Avec l'UCI, nous parlons, nous dialoguons, ils nous écoutent parce que sans les coureurs, il n'y a pas de courses. Nous sommes les acteurs principaux. Faire partie du cyclisme de ce point de vue a été une expérience précieuse pour moi. Quand vous êtes coureur, vous ne comprenez pas les problèmes et vous êtes toujours en train de critiquer, c'est facile de le faire: ensuite vous passez de l’autre côté, vous vous confrontez aux équipes et aux organisateurs, et vous comprenez leur point de vue. Il faut souvent trouver des compromis pour le bien de l'ensemble du mouvement».
 
Le nouveau président du CPA sera élu à Milan le 17 mars. Gianni Bugno est confiant dans l'avenir de l'association. «Je remercie tous ceux qui ont servi le groupe au fil des ans. Je suis certain que ceux qui me succéderont atteindront de nombreux autres objectifs - assure Gianni Bugno. - Parmi les projets que nous poursuivons avec Laura Mora, secrétaire générale de l'association, il y a le développement d'un plan pour aider les anciens coureurs à commencer une nouvelle carrière une fois qu'ils ont terminé le cyclisme, et une réforme pour améliorer le traitement des données sensibles des athlètes, qui sont de plus en plus utilisées dans le business du cyclisme et de l'esport. Nous souhaitons également établir une collaboration entre les anciens coureurs et les organisateurs de petites courses qui pourront s'appuyer sur l'expérience et le savoir-faire des athlètes pour améliorer la sécurité de leurs événements. Je laisse mon successeur avec de nombreux projets en cours, pour lesquels nous aurons besoin de l'effort de toutes les parties, d'un dialogue constant et de beaucoup de diplomatie, que j'ai toujours essayé de pratiquer, tant à l'intérieur qu'à l'extérieur de l'association, au nom du bien commun. Je souhaite bonne chance au nouveau conseil d'administration et lui demande de poursuivre sur la voie empruntée. Si le CPA continue à travailler dans l'intérêt des coureurs, il ne se trompera jamais».
 

Gianni Bugno, orgulloso de cómo la CPA se ha convertido en la asociación de los corredores

Gianni Bugno viene dirigiendo la Asociación Internacional de Ciclistas Profesionales (CPA - Cyclistes Professionnels Associés) desde 2010 y dentro de una semana dejará una unión que definitivamente ha alcanzado un peso y una participación superiores a los del pasado. Después de tres mandatos al frente de la CPA, el bicampeón del mundo pasará el testigo a otro presidente en la primera elección telemática de la historia del ciclismo.

«La CPA ha crecido mucho. En 2010 sólo había un presidente y un secretario. Ahora la asociación está bien estructurada y organizada, hay asociaciones nacionales con el presidente como garante, y corredores individuales, la base decide. Tenemos interlocución directa con el presidente de la UCI, colaboramos con el resto de instituciones y componentes de nuestro movimiento, y estamos presentes en comisiones que cuando fui elegido ni siquiera existían. Nunca he sido un presidente que se impusiera: he democratizado el movimiento y he dado voz a los corredores» comenta Bugno orgulloso.

Con sus colaboradores, ha logrado muchos hitos importantes, empezando por la admisión de representantes de los corredores en mesas de trabajo sobre cuestiones de seguridad, material, medicina y lucha contra el dopaje. Conquistas que requirieron un gran trabajo político y de relaciones, y que han permitido a los corredores opinar sobre las decisiones que afectan a su profesión e influir en la cúpula del movimiento. La CPA bajo el liderazgo de Bugno se abrió a las mujeres con la CPA Women, y promovió el nacimiento de nuevas asociaciones nacionales, lo que permitió contar con representantes más cercanos para cada vez, más ciclistas. También hizo propuestas para la seguridad en las carreras, creó el protocolo para condiciones meteorológicas extremas, una plataforma para posibilitar una gestión cómoda y segura de los premios, optimizó el fondo de transición, logró un aumento de los premios, y negoció mejores condiciones dentro del acuerdo paritario que rige las relaciones entre corredores y equipos. Gestionó la emergencia pandémica del Covid-19, las consecuencias deportivas de la guerra y luchó por asegurar los puestos de trabajo y respetar los derechos de todos los trabajadores del ciclismo.

¿Y cuál es aspecto del que se siente más orgulloso? «La revalorización del corredor - responde Bugno. - No es fácil ser presidente. Creo que he contribuido a dar más dignidad a la figura que hoy tiene y mejorar su bienestar, condiciones y salario. Con la UCI hablamos y dialogamos, y nos escuchan porque sin los corredores no hay carreras. Somos los protagonistas. Me quedo con haber formado parte del ciclismo desde este lado. Cuando eres corredor, no entiendes los problemas y siempre estás criticando, es fácil hacerlo: pero esto se termina, te enfrentas a los equipos y a los organizadores, y entiendes su punto de vista. A menudo hay que encontrar compromisos colectivos por el bien de todo el movimiento.

El 17 de marzo se elegirá en Milán al nuevo presidente de la CPA. Gianni Bugno confía en que el futuro de la asociación sea brillante. «Quiero dar las gracias a todos los que han servido a la agrupación en los últimos años. Estoy seguro de que quienes me sucedan alcanzarán muchos otros objetivos - asegura Bugno. - Entre los proyectos que perseguimos con Laura Mora, secretaria general, está el desarrollo de un plan para ayudar a los ex corredores a iniciar una nueva carrera una vez que hayan dejado el ciclismo, y una reforma para mejorar el tratamiento de sus datos sensibles, cada vez más utilizados en el negocio del ciclismo y los e-deportes. También nos gustaría establecer una colaboración entre los ciclistas retirados y los organizadores de carreras pequeñas, de modo que puedan contar con su experiencia y  conocimientos para mejorar la seguridad. Dejo a mi sucesor con muchos proyectos en cartera, para los que necesitaremos el esfuerzo de todas las partes, un diálogo constante y mucha diplomacia, que siempre he intentado practicar, tanto dentro como fuera de la asociación, en nombre del bien común. Deseo a la nueva junta lo mejor en su trabajo y le pido que continúe por el camino emprendido. Si sigue trabajando en interés de los pilotos, nunca se equivocará».

 




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