Il Ricordo di FABIO CASARTELLI così come 10 anni fa Michele Lugeri scriveva sulle pagine di BIKENEWS.IT pubblicato il 17/07/2015
Il Ricordo di FABIO CASARTELLI così come 10 anni fa Michele Lugeri scriveva sulle pagine di BIKENEWS.IT
 
 
IL RICORDO DI FABIO CASARTELLI, di Michele Lugeri
 
Montelibretti, alle porte di Roma, 1 giugno 1993
 

Albese con Cassano, 29 maggio 2005 - Commemorazione per Fabio Casartelli al Giro d'Italia - 

Fabio Casartelli, ciclista professionista, campione olimpico, giovane padre, è scomparso dieci anni fa morendo lungo le strade del Tour de France.

Quando muore uno sportivo, un campione, un "semi-dio" come la leggenda olimpica vuole, è come se morisse un bambino: il senso di ingiustizia, di rabbia, di impotenza abbandono strappo definitivo è devastante...

Ricordo quell'estate del 1995, giravo per la Sicilia con Legambiente per raccogliere e analizzare campioni di acqua di mare.

Senza autoradio, ma con una radiolina a pile o affacciandomi nei bar o addirittura nelle case siciliane, vagavo alla ricerca di notizie dal Tour...forse l'ultimo ricordo di Casartelli vivo è legato ad un portico ventilato e ad una finestra aperta di una casa di Monreale.

Alle spalle lo splendido Duomo, di fronte la lunga fila dei corridori sotto la canicola francese.

Pochi giorni dopo, dal televisore di casa mia, l'immagine terribile di un tricolore listato a lutto che sventola in faccia all'arrivo dello scellerato Virenque...

Fabio ormai non c'era più.

Non c'era più per quel Tour de France, forse. Quel Tour de France fatto di Virenque e Coca-Cola, fatto di quelle risate in salottino con Stephen Roche e qualche pin-up...

Ma per tutti coloro che amano lo sport, Fabio non è mai andato via.

Per la sua famiglia, appena nata, non è mai andato via - nei cuori - ma solo la sua famiglia può conoscere quanto brucia la fame di carezze...

Albese con Cassano, il gruppo sportivo, l'associazione Casartelli - dal presidente playmaker Marzorati al signor Maspero, a tutti i volontari - hanno saputo ricordare degnamente il loro figlio, amico e campione offrendo un grande spettacolo di affetto verso il Giro e una mostra di ricordi di Fabio, dalla prima tenera maglietta  in terital - piccolissima! - fino all'ultima tragica bici Caloi.

Ma prima di vedere le foto della giornata del 29 maggio 2005, della partenza dell'ultima tappa del Giro del Falco, mi permetto di rendere pubblica una mail che mi scrisse il presidente del G.S. Albese, Giacomo Maspero.

Prima di tutto grazie  per la tua mail, mi permetto di darti del tu, è sempre emozionante ricevere parole di affetto che parlano di Fabio. Sono passati sette anni (la mail è del 2002, ndr) e ancora oggi riceviamo testimonianze come la tua, di professionisti ma soprattutto di gente comune che vuole dirci che non l'ha dimenticato.

 

Immagino la tua emozione nel vedere Chiappucci e Casartelli insieme, hai ragione sarebbe stato un grande campione.

Grazie per le foto. Mi sono permesso di girare per intero la tua mail alla moglie di Fabio e non solo le foto.

Quando muore uno sportivo, quando muore un bambino, un lavoratore....è sempre ingiusto, quando muori così giovane e con bimbo di soli due mesi, ....ma è la vita  e se tutto questo oggi fa meno male è anche grazie al suo splendido ricordo.

Abbiamo chiuso proprio in questi giorni una mostra su Fabio, che ha ottenuto un discreto successo, perché siamo convinti che anche le nuove generazioni debbano conoscere un grande campione e che il suo ricordo non debba essere accantonato come una vecchio vestito.

 
Grazie di tutto
 
Giacomo Maspero
Presidente G.S. Albese Fabio Casartelli

il podio di Barcellona, la maglia coi cinque cerchi olimpici - ormai sbranata dalla logica del professionismo - la medaglia d'oro immortale e la maglia azzurrina che tanto fece arrabbiare l'allora presidente del CONI Mario Pescante, ma che sicuramente rinfrescò le spalle di Casartelli, Gualdi e degli altri compagni d'avventura olimpica...era il 1992, dopo Fabio l'onore dell'oro spetta a campioni come Pascal Richard, Jan Ullrich e Paolo Bettini.

 

Albese con Cassano, 29 maggio 2005

 

 

 

 

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