PeterSagan porta la Slovacchia sul gradino più alto del podio ai mondiali di ciclismo di Richmond 2015 - Credit Immagine TV
RICHMOND 2015 - Domenica 27 settembre 2015 - Men’s Elite Road Circuit - Prova in linea Elite maschile
16 giri da 16,2 km per un totale di 261,4 km (dislivello circuito 103 metri)
Altimetria prova in linea Elite maschile - in allegato planimetria HD
PeterSagan stacca tutti sul muro in pavé, penultima salita, all'ultimo giro del mondiale di Richmond e vince in solitaria la maglia iridata 2015 di ciclismo su strada - Credit Immagine TV
PeterSagan porta la Slovacchia sul gradino più alto del podio ai mondiali di ciclismo di Richmond 2015 - Credit Immagine TV
PETER SAGAN CAMPIONE DEL MONDO DI CICLISMO 2015 Italia sottotono, nessuno dei nostri Big nel finale, Nizzolo primo degli italiani è 18° - Nibali si spegne sulla penultima salita, Ulissi non in giornata, Trentin, Bennati, Nizzolo e Felline promossi, Oss cade e si ritira - "di più non si poteva, non era il nostro mondiale" diranno Cassani e Nibali al termine
RICHMOND, (USA) 27 settembre 2015 - Lo slovacco Peter Sagan ha regalato il primo oro nell'albo dei campionati del mondo di ciclismo su Strada Elite alla sua nazione. Lui il venticinquenne campione-cloun nato a Žilina, era fra i favoriti di questo tracciato poco selettivo, se non nel finale con quelle tre corte salite, una con tornanti in pavé, una corta ma micidiale sempre con pietre e la terza all'ultimo km in asfalto.
Il fenomeno del ciclismo moderno, famoso oltre che per i suoi show davanti alle telecamere, anche per la lunga raccolta di piazzamenti in tante occasioni mancate assieme ad altrettante vittorie, attendeva la consacrazione in un grande appuntamento e dopo aver messo la sveglia questa mattina perchè la corsa partiva presto per le sue abitudii, il pro di Oleg Tikoff è stato puntuale nel momento chiave della corsa, all'ultimo di 16 giri corsi al coperto, con solo due compagni di squadra su quell'impennata diritta in pavè, che con i suoi 150 metri al 16% ha fatto da trampolino di lancio al fuoriclasse che un mese fa, vincendo la terza tappa della Vuelta di Spagna, era stato capace di battere Nacer Bouhanni e John Degenkolb.
Lo slovacco attacca quindi nel punto più temuto del circuito iridato, azzera la forza di gravità, balza oltre ogni altro avversario e allunga di una decina di metri, poi si getta nella discesa in picchiata aereodiamica incrementando ancora il vantaggio. Ora il buco provocato dalla furia slovacca è preoccupante e mancano poco più di un chilometro e quell'ultima salita pedalabile mentre Sagan riesce a controllare fino in cima e a presentarsi sull'ultima curva prima dell'ultimo rettilineo, con una dote di una trentina di preziosi metri che gli varranno la maglia iridata di campione del mondo di ciclismo assoluto.
Solo dopo aver tagliato il traguardo tre secondi prima dell'australiano Michael Matthews e del lituano Ramunas Navardauskas, inizia lo show del nuovo iridato che getta al pubblico casco ed occhiali, saluta condividendo la sua felicità con molti degli avversari, abbraccia e bacia la compagna e se ne va verso l'area premiazioni impennando con la sua bicicletta.
A rendere ancor più pesante l'impresa di Sagan, basta nominare i battuti messi in fila dallo slovacco che sono fra gli altri, Alexander Kristoff 4°, Alejandro Valverde 5°, il campione del mondo uscente Michal Kwiatkowski 8° e quello di Firenze 2013, RuiCosta 9°.
Poi a seguire ancora nomi importanti come Philippe Gilbert, 10° classificato e via via altri fino ad un deludente super favorito della vigilia, John Degenkolb, il capitano della Germania che ha chiuso solo in ventinovesima posizione, a 15" dal nuovo campione iridato Peter Sagan.
E gli italiani?
Ordine d’arrivo impietoso per gli azzurri che hanno tirato come dei forsennati per chiudere sulla coppia Siotsou e Farrar, senza riuscire a prendere davanti la prima delle tre salite a 4 km dall'arrivo, dove si facevano i giochi di questa kermesse mondiale.
Si sono scaricate prima le batterie di Ulissi, da molti chilometri in riserva, poi di Viviani, consumato da una fuga d'oro nata ai meno trenta, con Boonen, Amador, Kwiuatkowski ed altri, ed infine sparava gli ultimi colpi di pedale ancheNibali, proprio in quel muro di pavé ribattezzato piccolo Kobbemberg, dove Sagan metteva il primo sigillo al suo mondiale, ed infine nessuno degli altri azzurri riusciva a piazzare le proprie ruote all'inseguimeto dello slovacco, a caccia di una delle due medaglie ancora in palio.
Solo la seconda ruota veloce a disposizione di Cassani, Giacomo Nizzolo, è riuscito a chiudere in 18a posizione questa deludente campagna statuinitense per i professionisti Elite italiani. (di Andrea Magnani)
LE DICHIARAZIONI DEL DOPO CORSA
Vincenzo Nibali ha chiuso al 42° posto: “Negli ultimi chilometri c'eravamo e abbiamo cercato di chiudere sugli scatti pericolosi, poi sono venuti fuori gli uomini più adatti a questo percorso. Onore al merito a Sagan, che ha voluto ed ottenuto questo mondiale fortemente, preparandolo nel migliore dei modi. Subito dopo la Vuelta è volato qui in America, prendendosi tutto il tempo per smaltire fuso orario e per conoscere le insidie di un percorso che alla fine si è rivelato più duro del previsto.”
Soddisfatto della sua prestazione? “Non era un mondiale che si adattava alle mie caratteristiche; ho corso al servizio della squadra contribuendo a chiudere per cercare di portare la corsa sui binari da noi prefissati.”
La fuga di Viviani poteva arrivare?“Non saprei; c’erano uomini importanti ma non tedeschi e australiani, che infatti hanno chiuso il buco e poco dopo si è scatenata la bagarre”.
Elia Viviani che è stato protagonista della fuga forse più importante, a 30 chilometri dalla conclusione, forte di big come Kwiatkowski e Boonen. Era programmata questa azione?“No. Quando sono andati via uomini come Michal Kwiatkowski e Tom Boonen ho pensato fosse giusto non lasciarli andare. Sono entrato nella fuga con l’intenzione di controllare, poi, quando abbiamo guadagnato 30” di vantaggio ho anche contribuito affinché il tentativo si concretizzasse, senza però dare tutto, visto che in fuga c’erano Kwiatkowski, che sullo strappo avrebbe sicuramente provato a staccarci.”
Matteo Trentin, 34° al traguardo, uno dei più attesi da CT Davide Cassani: “Abbiamo corso nel modo migliore e non possiamo rimproverarci nulla. Anzi credo che meritassimo qualcosa di più, ma alla fine ha vinto uno dei favoriti e va bene così. Si è rivelato un percorso veramente duro: ogni volta che qualcuno provava ad andare via il gruppo chiudeva ed è stato praticamente impossibile controllare la corsa nei chilometri finali.”
Fabio Felline uno degli azzurri che nel finale ha lavorato per annullare l'ultima fuga: “Ho rotto un sellino e sono stato costretto a cambiare la bici. Sinceramente non potevo fare di più…”
Il commento finale è per Davide Cassani, il Commissario Tecnico degli azzurri: “Abbiamo fatto quanto era nelle nostre possibilità, controllando la gara finché abbiamo potuto. Quando negli ultimi chilometri si è scatenata la bagarre ci è mancata la forza di essere presenti, ma sapevamo anche che questo percorso non favoriva le nostre qualità. Nessuna recriminazione nonostante le due bici cambiate, Ulissi che non stava bene e Oss che è caduto, perché nel momento decisivo eravamo là.”
Ed infine il bilancio di questa avventura iridata a Richmond 2015, in qualità di Coordinatore della Squadre Nazionali continua Cassani: “Nonostante l’epilogo odierno è stato un mondiale positivo. Abbiamo vinto due medaglie d’argento in settori nei quali da tempo mostravamo una sofferenza, medaglie che potevano essere di metallo più pregiato per 9” e un… soffio; abbiamo collezionato un 4° posto e due sesti posti. Guardando i nomi degli azzurri protagonisti qui a Richmond, inoltre, in tutte le categorie, è evidente che si tratta di atleti bravi sia su strada che si pista, una dimostrazione che stiamo lavorando nella giusta direzione.”
Allegate Foto e il Video Highlights della CDM vinta da Peter Sagan
Ordine d'arrivoCampionato del Mondo in linea maschile cat. Elite - 16 giri da 16,2 km per un totale di 261,4 km
1 Peter Sagan (Slovakia) 6:14:37 2 Michael Matthews (Australia) 0:00:03 3 Ramunas Navardauskas (Lithuania)
4 Alexander Kristoff (Norway)
5 Alejandro Valverde Belmonte (Spain)
6 Simon Gerrans (Australia)
7 Tony Gallopin (France)
8 Michal Kwiatkowski (Poland)
9 Rui Costa (Portugal)
10 Philippe Gilbert (Belgium)
11 Tom Dumoulin (Netherlands)
12 Alex Howes (United States Of America)
13 Niki Terpstra (Netherlands)
14 Rein Taaramae (Estonia)
15 Viacheslav Kuznetsov (Russian Federation)
16 Nelson Oliveira (Portugal)
17 Yukiya Arashiro (Japan)
18 Giacomo Nizzolo (Italy)
19 Brent Bookwalter (United States Of America)
20 Edvald Boasson Hagen (Norway)
21 Nacer Bouhanni (France)
22 Ben Swift (Great Britain)
23 Greg Van Avermaet (Belgium)
24 Tanel Kangert (Estonia)
25 Andrey Amador Bkkazakova (Costa Rica)
26 Marco Haller (Austria) 0:00:12
27 Daniel Moreno Fernandez (Spain)
28 Silvan Dillier (Switzerland)
29 John Degenkolb (Germany) 0:00:15
30 Luis Leon Sanchez Gil (Spain)
31 Stephen Cummings (Great Britain)
32 Rigoberto Uran Uran (Colombia) 0:00:18
33 Matti Breschel (Denmark) 0:00:21
34 Matteo Trentin (Italy)
35 Tom Boonen (Belgium)
36 Pavel Brutt (Russian Federation)
37 Aleksei Tcatevich (Russian Federation) 0:00:28
38 Arnaud Demare (France) 0:00:32
39 Tomasz Marczynski (Poland) 0:00:40
40 Sam Bennett (Ireland)
41 Karel Hnik (Czech Republic)
42 Vincenzo Nibali (Italy)
43 Zdenek Stybar (Czech Republic)
44 Heinrich Haussler (Australia)
45 Lars Ytting Bak (Denmark) 0:00:55
46 Andriy Grivko (Ukraine)
47 Luka Pibernik (Slovenia)
48 Luka Mezgec (Slovenia)
49 Mykhaylo Kononenko (Ukraine)
50 Daryl Impey (South Africa)
51 Ian Stannard (Great Britain)
52 Juan Jose Lobato Del Valle (Spain)
53 Benjamin King (United States Of America)
54 Michal Golas (Poland)
55 Sergey Lagutin (Russian Federation)
56 Jon Izaguirre Insausti (Spain)
57 Adam Yates (Great Britain)
58 Greg Henderson (New Zealand)
59 Maciej Paterski (Poland) 0:01:10
60 Kanstantsin Siutsou (Belarus) 0:01:38
61 Antoine Duchesne (Canada) 0:01:50
62 Ilnur Zakarin (Russian Federation) 0:01:55
63 Alexey Lutsenko (Kazakhstan) 0:02:02
64 Sep Vanmarcke (Belgium) 0:02:08
65 Maximiliano Ariel Richeze (Argentina) 0:02:09
66 Michael Albasini (Switzerland) 0:02:15
67 Michael Valgren (Denmark) 0:02:50
68 Carlos Julian Quintero (Colombia)
69 Bauke Mollema (Netherlands)
70 Arman Kamyshev (Kazakhstan)
71 Jens Keukeleire (Belgium)
72 Vegard Stake Laengen (Norway)
73 Adam Hansen (Australia)
74 Rafal Majka (Poland)
75 Mickael Delage (France)
76 Gregory Rast (Switzerland)
77 Mathew Hayman (Australia)
78 Michael Morkov (Denmark)
79 Tyler Farrar (United States Of America) 0:03:00
80 Tiesj Benoot (Belgium) 0:03:35
81 Lars Boom (Netherlands)
82 Manuel Quinziato (Italy) 0:03:41
83 Daniele Bennati (Italy)
84 Fabio Felline (Italy)
85 Taylor Phinney (United States Of America)
86 Grega Bole (Slovenia) 0:03:45
87 Sebastian Langeveld (Netherlands)
88 Tony Martin (Germany) 0:04:00
89 Elia Viviani (Italy) 0:05:18
90 Simon Geschke (Germany) 0:05:23
91 Robert Gesink (Netherlands) 0:06:43
92 Stijn Vandenbergh (Belgium)
93 Ryan Anderson (Canada)
94 Michael Woods (Canada)
95 Sergei Chernetski (Russian Federation)
96 Dylan Van Baarle (Netherlands)
97 Jan Barta (Czech Republic)
98 Jiri Polnicky (Czech Republic)
99 Pim Ligthart (Netherlands)
100 Cyril Lemoine (France)
101 Scott Thwaites (Great Britain)
102 Diego Ulissi (Italy)
103 Paul Voss (Germany) 0:08:12
104 Paul Martens (Germany) 0:10:47
105 Andre Greipel (Germany)
106 Marcel Sieberg (Germany)
107 Guillaume Boivin (Canada) 0:11:11
108 Radoslav Rogina (Croatia)
109 Lawson Craddock (United States Of America) 0:12:56
110 Gatis Smukulis (Latvia) 0:13:58 Ritirato Joaquin Rodriguez Oliver (Spain) Ritirato Florian Vachon (France) Ritirato Simon Clarke (Australia) Ritirato Mitche Docker (Australia) Ritirato Kristijan Durasek (Croatia) Ritirato Georg Preidler (Austria) Ritirato Christian Knees (Germany) Ritirato Reinardt Janse Van Rensburg (South Africa) Ritirato Jay Mccarthy (Australia) Ritirato Luke Durbridge (Australia) Ritirato Roman Kreuziger (Czech Republic) Ritirato Luke Rowe (Great Britain) Ritirato Christopher Juul Jensen (Denmark) Ritirato Rasmus Guldhammer (Denmark) Ritirato Nikolas Maes (Belgium) Ritirato Imanol Erviti Ollo (Spain) Ritirato Ruben Plaza Molina (Spain) Ritirato Denys Kostyuk (Ukraine) Ritirato Lars Petter Nordhaug (Norway) Ritirato Kohei Uchima (Japan) Ritirato Ruslan Tleubayev (Kazakhstan) Ritirato Sebastien Minard (France) Ritirato Juraj Sagan (Slovakia) Ritirato Michal Kolar (Slovakia) Ritirato Kristijan Koren (Slovenia) Ritirato Luis Mas Bonet (Spain) Ritirato Borut Bozic (Slovenia) Ritirato Vasil Kiryienka (Belarus) Ritirato Juan Carlos Rojas (Costa Rica) Ritirato Ryan Roth (Canada) Ritirato Jarlinson Pantano (Colombia) Ritirato Gediminas Bagdonas (Lithuania) Ritirato Petr Vakoc (Czech Republic) Ritirato Sven Erik Bystrom (Norway) Ritirato Iljo Keisse (Belgium) Ritirato Jose Goncalves (Portugal) Ritirato Winner Anacona Gomez (Colombia) Ritirato Alex Cano Ardila (Colombia) Ritirato Mekseb Debesay (Eritrea) Ritirato Manuel Rodas Ochoa (Guatemala) Ritirato Julien Simon (France) Ritirato Vitaliy Buts (Ukraine) Ritirato Andrew Fenn (Great Britain) Ritirato Lukas Postlberger (Austria) Ritirato Julian Alaphilippe (France) Ritirato Maciej Bodnar (Poland) Ritirato Oleksandr Polivoda (Ukraine) Ritirato Polychronis Tzortzakis (Greece) Ritirato Edwin Alcibiades Avila Vanegas (Colombia) Ritirato Conor Dunne (Ireland) Ritirato Evaldas Siskevicius (Lithuania) Ritirato Bayron Guama De La Cruz (Ecuador) Ritirato Kleber Ramos (Brazil) Ritirato Fumiyuki Beppu (Japan) Ritirato Miguel Angel Lopez Moreno (Colombia) Ritirato Hugo Houle (Canada) Ritirato Alex Dowsett (Great Britain) Ritirato Jesse Sergent (New Zealand) Ritirato Carlos Eduardo Alzate Escobar (Colombia) Ritirato Tomas Buchacek (Czech Republic) Ritirato Serghei Tvetcov (Romania) Ritirato Sam Bewley (New Zealand) Ritirato Laurent Didier (Luxembourg) Ritirato Daniel Alexander Jaramillo Diez (Colombia) Ritirato Marko Kump (Slovenia) Ritirato Vegard Breen (Norway) Ritirato Yauheni Hutarovich (Belarus) Ritirato Jos Van Emden (Netherlands) Ritirato Jean-Pierre Drucker (Luxembourg) Ritirato Ivan Stevic (Serbia) Ritirato Daniel Oss (Italy) Ritirato Andriy Khripta (Ukraine) Ritirato Nikolay Mihaylov (Bulgaria) Ritirato Sung Baek Park (Korea) Ritirato Gonzalo Garrido (Chile) Ritirato Alex Kirsch (Luxembourg) Ritirato Daniel Diaz (Argentina) Ritirato Joon Yong Seo (Korea) Ritirato Antonio Garnero (Brazil) Ritirato Cesar Rojas Villegas (Costa Rica) Non partito Jaco Venter (South Africa)
NAZIONALE PROFESSIONISTI– CT Davide Cassani
Prova in linea (27/09–ora 15.00/22.00–distanza 16.2 km a giro x 16 totale 259.2 km, 9 atleti) 16 giri da 16,2 km per un totale di 261,4 km
La strategia di Davide Cassani per una nazionale a 4 punte
Richmond (USA), sabato 26 settembre 2015 - La strategia de Ct della nazionale Elite azzurra è impostata sulla non strategia. Non è un giro di parole, ma la conferma della furbizia del 54enne ex ciclista, ex commentatore sportivo ed ora coordinatore tecnico delle nazionali di ciclismo su strada e "Deus ex machina" della compagine azzurra del grande ciclismo, quello dei professionisti, che per un giorno durante la stagione si vestono dei colori della loro nazione onorando, uniti sotto la stessa bandiera, il loro movimento.
In pratica Davide Cassani raccoglie a Richmod la personale esperienza come corridore azzurro in nove corse iridate, regista della nazionale già prima di avere raccolto il testimome da Paolo Bettini un anno fa e domani proietterà i suoi nove atleti, nei 16 giri da 16,2 km per totale di 261,4 km, a caccia di una medaglia pesante che manca dal 2008, anno nel quale a Varese, Alessandro Ballan vinse l'oro, in accomagnato dall'argento di Damiano Cunegoe fu l'ultimo fulmine iridato degli azzurri nella massima corsa mondiale.
Nove uomini quindi, senza comunicazione radio con il box, da dove il Ct sarà collegato a 16 "sentinelle" lungo il percorso e con Marco Velo in ammiraglia; ma le comunicazioni con i 9 ragazzi in corsa avverranno solo in stile motociclismo o automobilismo con cartelli dai box e la direzione in corsa sarà quella di Daniele Bennati, il capitano che lavorerà in simbiosi con Fabio Felline e Manuel Quinziato.
I tre moschettieri della regia avranno il compito di governare la nave azzurra per i primi 200 km, proteggendo e imbrigliando i propri cavalli di razza che si nasconderanno nella pancia del gruppo, risparmiando energie per il finale di un percorso dal profilo altimetrico "poco impegnativo", in una edizione iridata quella statunitense, che probabilmente vedrà sparare tutte le freccie al suo arco negli ultimi tre giri.
Un'Italia presa spesso come punto di riferimento dalle altre nazionali che non si muoverà, non farà corsa e accenderà le miccie solo in risposta ad altri attacchi e non prima del finale, con Daniel Oss e Matteo Trentin, esperti a guidare la bici sullo scivoloso pavè in caso di pioggia, adatti anche ad un'azione solitaria e perfetti per chiudere eventuali buchi degli avversari; Giacomo Nizzolo veloce per un arrivo di un gruppo con volata a ranghi compatti, ma come visto ieri con la prova degli Under 23 ieri, la distanza dell'arrivo dall'ultimo muro, potrebbe creare una situazione nella quale un generoso ed in gran forma Vincenzo Nibali traini un Viviani, oppure un Ulissi come anche un Trentin a disputarsi negli ultimi 150 metri la volata con il Sagan, piuttosto che Valverde o Degenkolb di turno, o sarà ancora un francese come ieri nella prova dei più giovani, in questo caso Bouhanni, il nostro avversario più pericoloso?
Fra poco più di 24 ore lo sopriremo, in bocca al lupo azzurri. (di Andrea Magnani)
Ed ecco in un collage, alcuni degli avversari della nazionale azzurra, a caccia del titolo mondiale su strada in linea Elite di Richmond 2015